SIC Blog → Cosa NON è la SIC (post per visitatori)

Questo sito sta diventando una realtà magmatica e multiforme. Più di un "passante" ci ha confidato di "non avere avuto il tempo per leggere tutti quei materiali e tutti quei post," o ancora di voler sapere "se la SIC era una cosa del tipo 'ognuno scrive una parte dei un racconto'". Ci sentiamo quindi in dovere di fare un chiarimento che suonerà assolutamente ridondante per molti iscritti ma crediamo possa essere utile per il visitatore occasionale.

Cercando di essere breve ed esaustivi: la SIC (Scrittura Industriale Collettiva) è diversa dalla scrittura collettiva "classica" in quanto NON prevede che ognuno scriva una parte per (cosa che ne costituisce il principale punto debole), ma che tutti scrivano tutto.

Nella SIC, infatti, gli Scrittori affrontano contemporaneamente le varie parti del testo e il loro lavoro viene continuamente amalgamato da un Direttore Artistico dando vita a un risultato condiviso e differente (auspicabilmente migliore) rispetto al lavoro di ciascuno.

commenti

ritratto di ciumeo

Abstract

commento di ciumeo, 26/06/07 - 01:16

Perché non inserite un abstract fisso in homepage? Il succo del discorso in tre righe: dovresti essere un esperto ;)

ritratto di sarmigezetusa

...

commento di sarmigezetusa, 26/06/07 - 01:32

In effetti quanto detto sta accanto a "Cos'è la SIC" (con la voce "Cosa non è la SIC," ma per renderlo contenuto fisso vogliamo trovare una formula ancora più efficiace.

ritratto di oroboros

scrittura collettiva

commento di oroboros (non verificato), 08/07/07 - 15:47

Ciao a tutti, scrivo questo commento per esprimere un parere su quella che chiamate "scrittura collettiva". Sono molto meravigliato che la chiamiate così perché, da come l'avete descritta, pare essere un corposo contributo di una massa (si spera per voi) d'individui a favore di uno che presume di essergli superiore e che, verosimilmente, non ha le idee e i mezzi per dimostrarlo. Auguri, ma voi ribaltate, così facendo, un Principio universale dell'esistenza che vuole l'unicità precedere la molteplicità e anche contenerla in "principio". Come il seme contiene l'albero che verrà. Ci sono davvero scrittori che anelano trovare un valore nello sbattere la loro creatività in un frullatore? Devo confessarvi che, come ipotesi, avrei trovato più sensato un pestaggio collettivo per stabilire una gerarchia che quì pare attribuire al più "forte" solo la qualità della proprietà del sito o dell'amicizia col proprietario o uno degli organizzatori. Siete berlusconiani forse?

ritratto di peterpoe

Caro serpente che si morde

commento di peterpoe, 08/07/07 - 18:34

Caro serpente che si morde la coda,

Non credo che un semplice sito internet possa ribaltare un Principio universale dell'esistenza...

Comunque:

Il metodo è liberamente utilizzabile (e ovviamente modificabile) da chiunque, per cui credo che fino ad ora non si sia fatto altro che regalare qualcosa al mondo, quale che sia il suo valore o utilità.

Inoltre, a partire da settembre regaleremo al mondo anche la possibilità di utilizzare il sito come piattaforma per scrivere opere SIC, senza alcun intervento degli amministratori.

Si può non essere d'accordo sull'utilità della divisione del lavoro nella produzione di un'opera letteraria, ma non vedo perché questo dovrebbe portare a far polemica sulla gestione del sito.

Infine:

Ebbene sì, ci sono scrittori che desiderano mettersi alla prova con il metodo SIC, perché non lo vedono come un frullatore, ma come un distillatore della loro creatività.

Post scriptum:

Che c'entra berlusconi?

ritratto di sarmigezetusa

pesta l'uva, viene ì vino

commento di sarmigezetusa, 08/07/07 - 19:13

Il metodo SIC non frulla né pesta, bensì distilla. Come lo sappiamo? Lo abbiamo sperimentato con successo. Naturalmente è ancora nella primissima infanzia, ma già i suoi frutti e soprattutto il modo diverso e proficuo in cui porta a lavorare sul testo gli permettono di aver la schiena dritta.

Allo stesso modo possiamo permetterci di dire che la scrittura collettiva classica non funziona, in quanto in molti l'hanno sperimentata senza successo. Le uniche eccezioni in questo senso sono gruppi RISTRETTI, formati da persone CHE GIA' SI CONOSCONO, e che hanno speso molto tempo a trovare un PROPRIO (e solo proprio) EQUILIBRIO.

Il lavoro collettivo richiede coordinamento e confronto continuo: immaginiamo la costruzione di una casa in cui ogni membro dello studio di architettura e dell'impresa di costruzione si dedica a un muro. Non ci vuole molto a capire che, a meno del sopravvenire di una serie di coincidenze che fortunate è dir poco, non solo non ne verrà una buona casa, ma molto probabilmente non ne verrà fuori proprio nulla. E' da queste riflessioni (ovvie, per carità) che è nato il metodo SIC, nel quale (oso? Oso.) il ruolo degli scrittori è più importante di quello del Direttore Artistico, giacché costui non ha potere di scriver nulla nè di dare la propria impronta alla direzione della storia.

P.S.
non ho capito neanch'io cosa c'entra Berlusconi

ritratto di Oroboros

scrittura collettiva

commento di Oroboros (non verificato), 08/07/07 - 21:36

E' abbastanza ovvio che un sito internet non possa ribaltare un Principio universale, nulla di esistente può farlo e neppure il Trascendente può contrariare se stesso, non facciamo finta di non capire, per favore. Però ci si può muovere contro le conseguenze di questo Principio, interpretando la quantità come fosse qualità. Berlusconi entra proprio in questa fase della mistificazione, perché quando si vogliono dare valenze opposte a quelle stabilite dall'ordine dei Principi universali, si attribuisce qualità al nudo e crudo nepotismo o anche alla scelta più conveniente, da quel punto particolare di vista, che predilige la convenienza egoistica a quella altruistica Spirituale. La scrittura collettiva dovrebbe essere, per sua natura, obbediente al valore della condivisione d'intenti. L'intento è la direzione che ogni azione prende per conseguire il fine che si propone, ed è questa direzione che attribuisce la qualità di ciò che si compie. La direzione, anche nella sfera materiale, attribuisce la misura della qualità. Spaghetti e zucchero sono entrambi composti da carboidrati che però hanno diversa collocazione, e quindi direzione, nello spazio che occupano. Allo stesso modo, nella dimensione dei valori, è l'intenzione che determina la qualità del fare, al di là del risultato il quale risente di agenti esterni che non si trovano sottomessi alla nostra volontà. Quando si scrive tutti insieme il risultato di questo comporre esula dalla somma matematica quantitativa che impone essere dieci maggiore di uno. Nel regno della qualità la semplice somma d'individui non garantisce l'aumento qualitativo del risultato che si conseguirà con questo procedere, perché un carro di barbabietole non riesce a scrivere La Divina Commedia meglio di una barbabietola sola. Nemmeno se ci fosse Dante a organizzare quelle strofe prodotte da quella "massa" di persone, per quanto queste possano essere ben motivate e intenzionate. Io penso che la scrittura colletiva abbia in sé un valore elevato quando non dimentica di essere la possibilità di dividersi quello che si ha, senza voler forzare in meglio un senso che raggiunge la sua pienezza solo nell'espressione dell'anelito individuale. Certo però, se voi date un senso superiore allo scrivere... stendendo un giallo... be', in questo caso va bene come avete deciso di fare. La scrittura leggera non risente dei limiti di cui ho parlato.

ritratto di oroboros

scrittura collettiva

commento di oroboros (non verificato), 09/07/07 - 12:42

Allora? Vedo che non facciamo più i "simpaticoni velenosi" eh? Siete a corto di argomenti o state aspettando che qualcuno vi posti qualcosa da dire?...:-)))

ritratto di sarmigezetusa

mmm a dire il vero ero a

commento di sarmigezetusa, 09/07/07 - 12:56

mmm a dire il vero ero a lavorare ^_^

Sostanzialmente il tuo messaggio è una stupenda apologia della SIC: incolonnando carboidrati non si ottiene che una melma informe, sicuramente nutriente, ma priva di caratterizzazione.
Proprio perchè la somma di quantità (come avviene nella scrittura classica) non porta ad alcun aumento qualitativo (anzi, porta a un ovvio peggioramento in termini di organicità, strutturazione ed efficacia), è indispensabile in primis un'azione di coordinamento (rappresentata dall'agire del DA) e in secondo luogo un amalgamare continuo. Lasciare che la fusione avvenga solo in fase di editing non può che creare un mostro di Frankenstein: magari cammina (o barcolla) ma da lì a definirlo umano ce ne corre.

Un ottimo manifesto SIC a firma Oroboros, quindi, ma solo fino alla quartultima riga: se è vero che la "pienezza" dello scrivere finora è passata solo dall'espressione dell'anelito individuale (e per questo le operazioni di scrittura collettiva che tale anelito hanno cercato di imitare sono più o meno fallite), a nostro avviso è altrettanto vero che la scrittura collettiva debba trovare sue proprie vie verso una pienezza che non può che essere di ordine diverso (essendo la scrittura collettiva un'arte diversa).

Per quanto riguarda il facile attacco al giallo, colgo l'occasione per ricordare che abbiamo scelto il giallo per il Romanzo SIC#1 (che non è il nostro prossimo Romanzo Aperto da decine e decine di autori, bensì un'opera a "sole" sedici mani volta innazitutto a "betatestare" il metodo SIC su un testo lungo) semplicemente per sperimentare alcune nuove routine del metodo (nello specifico lo sviluppo in corsa del soggetto, finora fissato - almeno nei punti chiave - dall'inizio).

ritratto di oroboros

scrittura collettiva

commento di oroboros (non verificato), 09/07/07 - 15:30

Prima dell'ultimo commento avevo postato due scritti che sono stati cancellati subito. Ecco il perché della mia incazzatura. Se vuoi te li riposto...

ritratto di peterpoe

Giuro sul nome del Principio

commento di peterpoe, 09/07/07 - 19:34

Giuro sul nome del Principio Assoluto che non abbiamo cancellato niente... Potrebbe esserci stato un errore del sistema, ma non risulta niente neanche dai log... Puoi comunque ripostarli se vuoi.

ritratto di oroboros

Principi e Principio

commento di oroboros (non verificato), 10/07/07 - 07:26

Un Principio non può essere Assoluto perché, in quanto Principio, è Uno e necessariamente rappresenta la Prima Affermazione. Tutto ciò che è affermato esclude quello che ancora affermato non è, quindi non può essere Assoluto. Inoltre la stessa espressione "Essere Assoluto" è contraddittoria, perché Assoluto è più che "essere" per la stessa ragione, e ancora non può essere descritto se non con una negazione che dice ciò che Lui non è. Per queste ragioni chiedersi se Dio esiste è un controsenso. Poiché rispetto all'Assoluto la realtà relativa ha un'accezione negativa perché limitata, il descrivere negando prende il senso della negazione di una negazione. E questa è la migliore affermazione possibile.
Dall'Assoluto procede il Principio primo che s'irradia negli altri Principi conseguenti, i quali mantengono il loro carattere di universalità, fintanto che ancora non partecipano alla manifestazione della realtà che determinano, essendole superiori. Come daltronde, anche nel relativo, ogni causa non partecipa ai suoi effetti.
Evita quindi di giurare su ciò che non capisci. Riposterò i miei due scritti che vi consiglio di non sottovalutare e considerare invece per i Principi universali che sono loro causa e che legiferano, a loro volta, l'esistenza tutta. Non commettete la leggerezza di ribaltare la gerarchia di valori su cui poggia la realtà, perché considerare il sotto per il sopra porta, nel migliore dei casi, alla vana agitazione, quando non al disastro. Considerate la scrittura collettiva per quello che è: una pregiatissima condivisione di quello che si è e che si può dare agli altri, e non una scorciatoia alla comprensione dei significati superiori dell'esistenza, che lo scrivere ha il dovere di considerare per essere intelligente. Perché la Conoscenza superiore è frutto di lavoro individuale e non può, per la sua natura non relativa, essere comunicata né condivisa. Nessun altro può fare per noi il lavoro interiore che ci aspetta.

ritratto di oroboros

sulla scrittura collettiva

commento di oroboros (non verificato), 10/07/07 - 07:34

Questo è il primo messaggio che non è comparso in questa discussione:

Scrittura collettiva
di Oroboros

Un'altra grave incongruenza del vostro "immaginare" l'avete mostrata nel rispondere al mio appunto, fatto su altro forum, che sottolineava la possibilità che le formiche, sul piano del collettivo, ci avrebbero inferto dei punti. Mi rispondeste che le formiche [ahiloro] avevano la regina. Ebbene, mi dovete spiegare il vostro disprezzo per i re o le regine, dal momento che voi di questo sito è così che vi ponete a essere nei confronti del popolino che scrive e che, se facesse da solo, non potrebbe mai conseguire il risultato che voi gli garantite col vostro "sperimentato" intervento risolutivo. Poi avete anche la forza di affermare che colui che manipola gli scritti della "massa" non imprimerà il suo tocco all'insieme del risultato finale... Però poi dite che, in futuro, serete disposti a "mollare la presa" e a lasciar fare all'utenza... in proprio!
Ma come riuscite a immaginare che ci siano ingenui disposti a scrivere tutto un romanzo allo scopo di postarvelo per farselo "migliorare"? Ma credete di essere professori di una classe delle elementari? Io capisco e ammetto che ci si debba ritagliare spazi personali per avere la propria fetta sul Web, ma voi prendete per il culo la gente con tante belle idiozie. In aggiunta vi proponete anche criticamente con gli altri siti i quali si sforzano di regalare ciò che producono, e questo senza ergersi a "MAESTRI & GIUDICI" della maturità altrui. Non avete la mia simpatia, anche se so che non ve ne potrà fregare di meno. Ciao a tutti.

ritratto di oroboroso

sulla scrittura collettiva

commento di oroboroso (non verificato), 10/07/07 - 07:36

Quest'altro, invece, è il secondo del quale ho lamentato la scomparsa:

Allora ho postato ancora quest'ultimo, ma è stato cancellato a sua volta senza replica:
La mia non è un'idea, ma sarà una semplice considerazione sulla scrittura collettiva. Non si deve credere che la somma d'individualità possa tracciare percorsi diversi dalla pura e semplice e pregiata condivisione di quello che si è e si sà. Questo perché la conoscenza, così come la comprensione, è dimensione individuale che può, nei suoi momenti elevati e sacrificali, tendere all'universale e Trascendente. Ovvero al Centro di ogni realtà dell'essere e, in successione, anche a ciò che è più che semplice "essere". Mai la quantità migliorerà la qualità, allo stesso modo che molteplici centri diversi, collocati in spazi diversi, non potranno generare la medesima circonferenza nel medesimo spazio. Se poi, da queste diverse circonferenze se ne potrà sintetizzare una nuova che abbia le loro caratteristiche assommate... ebbene, quest'ultima circonferenza sarà un'altra ancora, e diversa da tutte le altre, nello splendido vortice delle differenze individuali le quali, tutte, tenderanno allo stesso Centro universale che le comprende, e le genera.
Per il resto mi faccio i migliori auguri a che tutto vada per il meglio, quando ognuno continuerà a rispettare la diversità Sacra dell'altro.

ritratto di Raputt

--

commento di Raputt, 10/07/07 - 14:34

La Sacra diversità è mia e me la gestisco io.

ritratto di oroboros

Diversità

commento di oroboros (non verificato), 10/07/07 - 15:11

Ci sono due modi essenzialmente diversi di gestirla, questa diversità. Il primo, e più difficile, consiste nel sacrificio del proprio ego al fine di convergere nel Centro che è causa della diversità, e che è lo stesso per tutti i diversi. L'altro modo, quello alla portata di chiunque, e quindi molto facile, sta nell'uniformarsi all'omologazione verso il basso dell'esistenza in modo da rimescolarsi nel calderone del "buon senso" comune, e perdere con questo la propria individualità e dignità, in cambio della Libertà di poter essere il meglio di quello che si riesce a essere. Auguri a te "gestore" di te.

ritratto di Raputt

...

commento di Raputt, 10/07/07 - 16:00

Lo terrò a mente Oroboros, d'altra parte è tutta una vita che convergo al Centro..
"Il primo, e più difficile, [modo] consiste nel sacrificio del proprio ego al fine di convergere nel Centro che è causa della diversità, e che è lo stesso per tutti i diversi."
Appena becco Mussi questa gliela sparo in faccia.. ;-)

A parte gli scherzi: e se leggessimo tutto l'esperimento come - anche - una provocazione?

ritratto di oroboros

scrittura collettiva

commento di oroboros (non verificato), 10/07/07 - 18:56

Io non ho niente contro la scrittura collettiva che, personalmente, apprezzo tanto quanto non pare da come la critico. Io adoro scrivere pezzi che andranno a comporre un insieme a più immaginazioni al lavoro, anche se capita che non apprezzi il livello qualitativo di molti. Certamente non darei un mio scritto a qualcuno che me lo tocca, né correggerei lo scritto di qualche altro scrittore, a meno che mi si chieda di correggerlo. La tesi di mia moglie la sistemai tempo fà, pur avendo io frequentato solo la terza media. Si intuirà facilmente che detesto la cultura e i colti, che non sanno trarre sintesi unica dalle loro frammentate conoscenze, accatastate a casaccio. Pensa che non uso nemmeno i software correttori perché credo appiattiscano lo stile. Gli errori non mi annoiano quando servono a questo. Mi premeva, dopotutto, solo chiarire un discorso di principio che necessariamente differenzia il piano d'espressione dello scrivere collettivo da quello individuale. Ciao e scusate se sono stato brusco con voi tutti, ma essere diretti porta con sé, quando non si è "maestri spirituali"... questo difetto grave. Felice scrittura a tutti.

ritratto di peterpoe

spero, promitto e iuro vogliono l'infinito futuro

commento di peterpoe, 10/07/07 - 18:57

Giuro su ciò che non capisco che non giurerò mai più su ciò che non capisco. :-)

Una precisazione: utilizzare il sito come piattaforma per scrivere racconti e romanzi SIC sarà un po' come utilizzare Word o OpenOffice come piattaforme per scrivere testi non SIC. Sarà una strutturazione del lavoro di gruppi di scrittura autosufficienti. Tu potrai iscriverti assieme a 3-7 amici e scrivere un libro SIC. Nessuno interverrà per "migliorarlo".

ritratto di oroboros

ihihih...

commento di oroboros (non verificato), 10/07/07 - 20:28

Strano invito da uno che, dal mio modo di pormi, avrebbe già da un po' dovuto capire che uno così di amici non ne può avere... e le uniche cose che si riescono a scrivere con i "nemici"... sono le lapidi... ;°))

ritratto di oroboros

Invito per invito...

commento di oroboros (non verificato), 10/07/07 - 20:36

Se, a qualcuno di voi disertori, tra una flebo e l'altra venisse in mente di curiosare su che cazzo scrive questo pirla arzigogolato e impervio: http://www.braviautori.com/index.php

il mio nick lo sapete.

P.S: Il "braviautori" è ovviamente un eufemismo da lucciola della matitina spuntata...

Ciao a tutti