SIC Blog → Dell'atto creativo nella SIC

Nel corso della presentazione della SIC al Litcamp di Torino (e adesso via mail), una domanda molto frequente è stata pressapoco: "se scriviamo in 4 (o in 100), e poi il direttore artistico compone, che fine fa l'atto creativo di ognuno?"

Agli albori del calcio, le squadre avevano un portiere e 10 attaccanti. Tutti andavano disperatamente alla caccia del pallone. Poi qualcuno introdusse l'idea di mettere un difensore davanti al portiere (e vinse moltissime partite), poi un altro ne mise due, qualcuno introdusse il centrocampista, e via su fino alle tattiche moderne, "calcio totale," difesa a uomo e a zona, 4-4-2, etc.
È lo stesso gioco? Si.
L'azione vincente nasce dal medesimo atto creativo? No.
Anche se l'obiettivo rimane lo stesso, quando si evolve la metodologia con la quale lo si persegue, anche l'agire cambia a sua volta, e non solo dall'ovvio punto di vista formale, ma anche da quello dei contenuti che esprime (e infatti seguire una partita è infinitamente più divertente oggi che nel 1896).

Mi sento quindi di dire che l'atto creativo SIC è semplicemente un atto creativo di tipo differente.
Nella scrittura collettiva classica (e per 'classica' intendo quella in cui ognuno scrive una parte e poi si edita e si compone tutti insieme) è indubbio che ci si trovi di fronte a una somma di atti creativi differenti, mediata e amalgamata da un successivo lavoro di revisione.

Nella SIC l'atto creativo da multiplo diventa collettivo. Questo implica un atto di umiltà: da parte degli scrittori, che sanno di scrivere cose delle quali una parte andrà certamente perduta, e da parte del direttore artistico, che compone personaggi ed eventi scritti da altri. Quando, dopo ogni fase, il direttore riconsegna agli scrittori le schede definitive (e cambia il soggetto in base a quanto emerso dal loro lavoro), questi hanno di fatto un nuovo punto di partenza: il processo di amalgamazione avviene quindi fin dall'inizio, cosa che cambia radicalmente (ma certo non ana) il tipo di atto creativo.

Si tratta di una rottura netta con molti dei concetti alla base della scrittura, e infatti è bene sottolineare che la SIC è innanzitutto un modo diverso di scrivere e non un'alternativa alla scrittura individuale. L'obiettivo non è far sì che la scrittura collettiva riesca ad imitare in modo efficace la scrittura individuale, bensì fare in modo che la scrittura collettiva possa perseguire obiettivi propri, tutti da scoprire.

commenti

ritratto di hasselhoff80

mmm

commento di hasselhoff80, 14/05/07 - 17:47

Questo post mi ha tolto più di un pregiudizio. Una domanda però: se ho capito bene, una cosa è la SIC dei piccoli gruppi (4,5,6 persone), un'altra quella del Romanzo Aperto (addirittura puntate a centinaia di scrittori!). Ecco, nel Romanzo Aperto chi farà il direttore artistico? Ce ne sarà uno solo, potentissimo?

ritratto di redazione

Hai capito bene. Il metodo

commento di redazione, 14/05/07 - 17:52

Hai capito bene.
Il metodo è lo stesso, ma nel Romanzo Aperto ci saranno molti direttori artistici, scelti tra i partecipanti. Lo staff SIC si limiterà a coordinarne il lavoro, mentre ciascuno di loro a sua volta coordinerà un gruppo di scrittura.

ritratto di giza

Com'è ovvio molti degli

commento di giza, 14/05/07 - 18:07

Com'è ovvio molti degli interrogativi nascono dal confronto scrittura individuale/collettiva, e la maggior parte delle risposte puntano - giustamente - sulla differenza tra le due tipologie piuttosto che su un' eventuale competizione.

Forse potrebbe essere utile uno schema analitico delle differenze di questi processi creativi, in modo tale da scoprire i (reali) punti deboli di entrambi i metodi, e se si è di buon umore migliorarli.

(e comunque se D.Hasselhoff si è iscritto al Romanzo Collettivo, non potrà nascerne che un dannatissimo capolavoro stevensoniano)

www.gizart.com - www.pornsaints.org

ritratto di intellettuale

come ho chiesto di là: come

commento di intellettuale, 17/05/07 - 00:57

come ho chiesto di là: come verranno scelti i direttori artistici del romanzo aperto?